Oggi ti propongo uno dei dilemmi degli ultimi anni: la dieta vegana batte la dieta mediterranea?
La domanda parte da un dubbio dermatologico, ovvero dall’idea che possa essere più d’aiuto o addirittura risolutiva una dieta vegana piuttosto di una mediterranea. Ma l’aspetto che riguarda la pelle è solo uno dei tanti che vengono invece usati per confrontare i due filoni di pensiero, e probabilmente anche il meno rilevante. Dico questo non perchè non sia importante ovviamente, ma perchè non abbiamo dati scientifici che supportino davvero una differenza tra una dieta e l’altra. Ma ci arriviamo!
La dieta vegana si articola in una serie di scelte che escludono ogni forma di alimento e derivato animale, che sia la carne o il pesce, ma anche il latte, uova e loro derivati. Per essere coerenti e precisi, la filosofia vegana vorrebbe anche prediligere delle scelte etiche “no animal” anche per altri aspetti della vita oltre l’alimentazione, come ad esempio i tessuti per vestiti, borse, ecc, oppure per prodotti di cosmesi. Non sempre risulta praticabile questa scelta “estrema”, e quindi concentrarsi sull’alimentazione risulta essere di più facile attuazione.
In questo tipo di nutrizione quindi, si dovranno sfruttare moltissimo i vegetali, sia in quanto frutta e verdura, ma anche come legumi, cereali, frutta a guscio e loro derivati, soprattutto come fonti proteiche. Per questo sono anche arrivati nuovi prodotti, guardando la proposta commerciale degli ultimi anni; ne sono degli esempi i tanti formaggi di frutta a guscio, o i trasformati di legumi e soia (es: burger, polpette, ragù, ecc.).
Per fare un confronto con la dieta mediterranea, sicuramente questo punto è il primo: gli alimenti che la compongono infatti sono vari, che comprendono tutte le categorie, e che rispettano comunque delle regole su frequenza e proporzione. La famosa piramide alimentare è la trasposizione grafica che ci indica esattamente questo, la presenza di tutte le categorie e una dieta completa e varia, ma con precise indicazioni rispetto a cosa preferire giornalmente, cosa settimanalmente e cosa più saltuariamente.
Questo aspetto tecnico ci catapulta sull’aspetto nutrizionale. Premesso che l’aspetto qualitativo sia importante, che si dai uno stile alimentare piuttosto che dell’altro, gli studi scientifici ci confermano che la dieta mediterranea dà una forte base su cui non avere problemi di carenze. Stiamo ovviamente parlando in maniera generale, senza mettere in conto le variabili genetiche/familiari e patologiche. L’idea è che, se scegli una dieta mediterranea qualitativamente valida, il rischio di incorrere in problemi legati all’alimentazione sarà bassissimo!
Questo non si può dire totalmente per la dieta vegana, che prevede una integrazione quasi di default per alcune vitamine e minerali, che altrimenti non sarebbero reperibili dalle sole fonti alimentari vegetali.
La soluzione a questo sono dei semplici integratori, che troviamo facilmente nell’attuale proposta commerciale, e che ci fa dire sì, si vive molto bene anche con una dieta vegana.
Rimanendo sull’aspetto nutrizionale, potrei ricevere delle obiezioni da chi segue un regime vegano rispetto al benessere che percepisce. In tanti, infatti, riportano di aver visto un cambiamento positivo rispetto ad energia, gonfiore addominale, digestione proprio quando hanno scelto di passare al vegano.
Sono sensazioni e quindi assolutamente valide e da tenerne conto, ma mi piace sempre riflettere sul tipo di abitudini a cui ci si riferisce quando si parla della “precedente dieta mediterranea”. Se non si fossero rispettate le corrette proporzioni fra nutrienti o le giuste frequenze settimanali, come possiamo affermare che quel cambiamento positivo non sarebbe comunque avvenuto in presenza di una corretta dieta mediterranea.
Sono principalmente questi gli aspetti che stanno alla base del sostegno della dieta mediterranea da parte dell’FAO (Food and Agricolture Oranisation, la branca delle Nazioni Unite che si occupa di nutrizione e alimentazione).
Non c’è competizione: la dieta mediterranea offre il miglior stile di vita per poter ridurre potenzialmente lo svilupparsi di problematiche di salute!
Un altro aspetto che sinceramente mi sta molto a cuore è la sostenibilità ambientale legata a questi due stili alimentari.
È proprio la FAO che sottolinea come la dieta mediterranea, se eseguita correttamente, dà una migliore sostenibilità sia per il lavoro dei terreni che sugli allevamenti intensivi.
È vero che la dieta vegana, escludendo ogni alimento di origine animale, va ad ammortizzare in modo sostanziale lo sfruttamento degli allevamenti intensivi, ma per compensare quella parte di mercato, è indispensabile intensificare le coltivazioni oltre che l’utilizzo di acqua per quei terreni e per quei climi che ne richiedono moltissima.
Ecco quindi che la sostenibilità ambientale, presa nella sua totalità, verrebbe rispettata di più all’interno di una dieta mediterranea vera e propria piuttosto che di una dieta “estrema” come la dieta vegana.
https://www.fao.org/director-general/speeches/details/2nd-Mediterranean-Diet-Event/en
